La rete dei Sindaci meridionali è importante innanzitutto per impedire che il Recovery Fund, cioè il Fondo per la ripresa stanziato dall’Unione Europea per i Paesi membri colpiti dal Covid-19, sia distribuito con gli stessi “criteri” per i quali lo Stato italiano ha sottratto al Sud 840 miliardi dal 2000 al 2017 *, o con altri “trucchi” come quelli recentemente messi in atto a scapito della scuola e della sanità del Sud **.
Infatti, la legge sul federalismo fiscale del 2009 istituì i livelli essenziali di prestazione (LEP) in base ai quali assegnare i fondi statali, ma senza mai precisarli. E così si è continuato a erogare i fondi in base al criterio della “spesa storica” entrato in vigore dopo la chiusura nel 1992 della Cassa per il Mezzogiorno.
Perciò ai Comuni del Meridione, che hanno continuato a ricevere dallo Stato fondi in proporzione a quanto da essi speso l’anno precedente, è stata sottratta negli anni una somma che ha raggiunto gli 840 miliardi di cui sopra. Esemplare in tal senso il caso di Reggio Calabria che, con 10.000 abitanti in più di Reggio Emilia, ha ricevuto meno del capoluogo emiliano: 104 milioni invece di 139.
Ora, la stessa cosa rischia di verificarsi con i fondi europei del Recovery Fund.
Infatti il Recovery Plan preparato dall’Italia, che sarà inviato a Bruxelles il 30 aprile prossimo, cioè il documento che individua le opere da porre in essere per riparare i danni causati dalla pandemia, destina al Meridione, forse, solo il 40%, invece dei due terzi dei 209 miliardi assegnati da Bruxelles all’Italia proprio per eliminare la non-equità con il Centro-Nord.
Per contestare questa ulteriore non-equità nei confronti del Meridione, che ridurrebbe di molto i miliardi che spettano al Sud secondo i vincoli stabiliti dalla Unione Europea, ma anche per vigilare che siano rispettati tutti i criteri stabiliti da Bruxelles per abolire la mancanza di equità territoriale che presenta l’Italia, si sono mobilitati i Sindaci aderenti alla rete Recovery Sud.
L’Unione Europea, infatti, ha stabilito vincoli e criteri al fine di assicurare la ripresa immediata, una crescita sostenibile e inclusiva di lungo termine, la realizzazione di infrastrutture e servizi mancanti. E li ha specificati in una guida di 44 pagine, per “guidare” appunto i Paesi membri a spendere il denaro ad essi destinato.
Ma non secondo i criteri dei singoli Stati, bensì secondo i criteri e i vincoli indicati dall’UE e cioè popolazione, disoccupazione e reddito pro capite. In altri termini i fondi europei destinati al Meridione dovranno essere erogati in modo direttamente proporzionale a popolazione e disoccupazione ma inversamente proporzionale al reddito pro-capite.
La rete Recovery Sud, di cui attualmente fanno parte centinaia di Sindaci, ha inviato al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio Draghi una lettera sottoscritta da oltre 500 Sindaci in cui si chiede di vigilare sul rispetto dei criteri indicati dall’UE nella distribuzione del Recovery Fund alle singole regioni e soprattutto a quelle meridionali.
E ha diffuso recentemente un comunicato stampa in cui si chiede al Governo di dichiarare subito e con precisione la cifra che spetta al Sud, riservandosi di attivare tutte le forme di controllo e di rivendicazione per ottenerla. Intanto per il 25 aprile ha anche organizzato una manifestazione a Napoli.
Molti Sindaci pugliesi hanno firmato la lettera, e tra essi il sindaco di Bari, De Caro, che è anche presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani. Della provincia jonica hanno firmato i Sindaci: Rinaldo Melucci (Taranto), Antonietta D’Oria (Lizzano), Ciro D’Alò (Grottaglie).
Note: RECOVERY SUD http://www.anci.it/i-sindaci-del-sud-pronti-alla-sfida-del-recovery-plan-ma-con-risorse-e-progetti-condivisi/
RECOVERY PLAN https://www.informazionefiscale.it/Recovery-Plan-cos-e-cosa-prevede-testo-pdf-Piano-Nazionale-Ripresa-Resilienza
MAPPA DEI SINDACI CHE HANNO ADERITO https://movimento24agosto.it/rete-recovery-sud/
(*) Tolti al Sud e dati al Nord 840 miliardi di euro in 17 anni https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/analisi/1203992/tolti-al-sue-e-dati-al-nord-840-miliardi-di-euro-in-17-anni.html ; Rapporto Eurispes 2020, che concorda con analoghi documenti Svimez e Banca d’Italia, tutti presentati ai massimi organi istituzionali https://eurispes.eu/news/eurispes-risultati-del-rapporto-italia-2020/
(**) «La mancata definizione dei LEP rende di fatto discriminante per un bambino nascere e crescere in una Regione piuttosto che in un’altra» 10.3.2021 https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/attualita/2021/03/10/linfanzia-al-sud-senza-diritti-il-rapporto-onu-condanna-litalia/?fbclid=IwAR2y3fnttJroaiRzgYfwExpLwzfAVVe_h6bK7nqCSeDd3bnagnCe_ewZeUU
Scuola: Ennesimo bando truffa ai danni del Mezzogiorno-Infanzia bando delle beffe 30.3.2021 https://movimento24agosto.it/ennesimo-bando-truffa-ai-danni-del-mezzogiorno/
Sanità: Come fregare 1 miliardo di euro sui meridionali in cura al Nord…27.2.2021 https://www.facebook.com/Movimento24Agosto/posts/443171830434807