“Mi chiamo Camilla e frequento la 4° C della Scuola Primaria Sant’Elia di Grottaglie”, si apre così la lettera che la piccola Camilla, 9 anni appena compiuti, ha consegnato nella mani della mamma affinché la inviasse al suo Presidente della Regione.
“In questo periodo di pandemia – scrive Camilla – è difficile essere bambini, perché durante le lezioni non possiamo condividere il materiale scolastico, durante la ricreazione non possiamo condividere la merenda, non possiamo abbracciarci nei momenti di difficoltà e tanto altro.“
Nonostante ciò – continua la lettera – ci serve frequentare in presenza, quindi le chiedo di non chiudere le scuole, abbiamo bisogno di guardarci negli occhi e di vederci di persona.
La DaD, o DiD, avrebbe “salvato la scuola” dall’emergenza pandemica ma chi salverà i nostri bambini e ragazzi da questa precarietà emotiva, sociale e culturale?
“La scuola resta una priorità”, questo il mantra di Governo e Regione da mesi. A questo punto “la domanda sorge spontanea“: perché nel piano vaccini anti-Covid i docenti ed il personale scolastico non sono stati inseriti come categoria prioritaria?